Pertecipanti: Emanuele Ameglio, Emiliano Barneschi
Uscita organizzata il sabato per la domenica. Basse aspettative, parecchie informazioni ma soprattutto la voglia di vedere una grotta di cui avevamo sentito parlare tanto e visto niente.
Questi sono stati gli ingredienti dell’uscita alla Buca del Pigiama poco sopra al paese di Forno in provincia di Massa. Un angolo di Apuane incantevole.
Io ed Emiliano partiamo con un piano semplice: raggiungere l’ingresso e scendere una serie di tre pozzi fino ai pressi del Pozzo del Traverso, passando per la stalattite denominata “Biancalina”. Quindi saremo tornati indietro per evitare di addentrarci nei rami di Topolinia, dove “se non conosci è facile perdersi” (cit. )
Il risultato: non abbiamo visto nulla di tutto questo
L’avventura è iniziata da subito con l’avvicinamento. Lasciamo l’auto nei pressi di un tornate sulla strada tra Forno e Vergheto, dove inizia in percorso CAI 168 per il canale del Regollo. Da qui avremmo dovuto proseguire a piedi lungo la strada (verso Vergheto) per trovare una scalinata in cemento sulla destra che risalita ci avrebbe portato al sentiero verso l’ingresso. Tempo previsto 10 minuti. Invece, per un fraintendimento con la descrizione ricevuta, prendiamo il primo canalone che troviamo sulla destra. Arriviamo comunque a destinazione ma con un avvicinamento di 45 minuti e passi di II grado sull’infimo paleo.

L’ingresso è bello, con questo grosso buco su un paretone di roccia in mezzo a rigogliosa vegetazione. Pare un libro di Tolkien. Ci prepariamo ed entriamo in un grosso ambiente. Seguendo la descrizione teniamo la sinistra alla ricerca di una breve risalita che ci avrebbe portato in una piccola saletta dove avremmo dovuto trovare gli armi del nostro primo pozzo da 40 m.
Niente di tutto questo. Guardiamo ogni angolo dell’ambiente attorno infilandoci in ogni buco e frattura che troviamo. Tutto chiude e questo pozzo da 40 m non si vede. Troviamo però un ometto ed un armo sopra uno scivolo franoso. Dall’alto vediamo poco sotto un traverso armato.
Insomma niente tornava con le informazioni che avevamo…. Però avevamo 100 metri di corda, 20 piastrine ed una grotta tutta da scoprire.. andiamo!
Armiamo, scendiamo lo scivolo quindi rinviamo sul traverso e scendiamo nel buco appena sotto per un 5 metri circa. Questo porta ad una sala molto bella che esploro senza però trovare nulla. Emiliano prosegue il traverso verso un budello che stretto stretto porta in una saletta dove troviamo due nuovi fix.Lo raggiungo e scendiamo, prima un pozzetto di qualche metro, quindi uno scivolo che porta ad un bellissimo pozzo circolare verticale di una 15ina di metri. Sceso si arriva su una specie di balcone che dà ad un ampio pozzo. Armiamo il traverso che ci porta a bordo pozzo, quindi Emiliano (con grande gesto atletico) doppia l’armo su uno spezzone di corda ancorato su una parete parallela. Così otteniamo una calata pulita in questo ambiente di cui non si vede bene il fondo. La corda da 50 m che abbiamo usato dall’armo del precedente pozzo da 15 non arriva, ma è abbastanza per raggiungere un piccolo piano con due fix messi probabilmente da qualcuno che si era trovato nella nostra stessa situazione.

Armiamo con la corda da 30 metri rimaste e dopo una ventina di metri arriviamo finalmente al fondo. Siamo in un grande salone con un bivio: a destra un armo scende verso un ambiente stretto; a sinistra una risalita armata di 5 m porta ad un’altra sala con uno stretto passaggio che porta ad uno scivolo.
Dove siamo arrivati, non lo sappiamo… le corde però sono finite. Così decidiamo di girare i tacchi e rientrare. All’uscita riguardiamo l’ingresso per capire dove è questo pozzo da 40 m che si cercava… troviamo dei segni bianchi (una freccia ed un cerchio)…. Forse era li da cercare. Ma la chiamata della birra è troppo forte!
Rivedendo il rilievo a bocce ferme, presumibilmente siamo entrati nel ramo degli Esagerati… ma solo una chiacchierata con chi la grotta la conosce ed una nuova uscita potrà davvero chiarire il giro fatto.
Però rimane la felicità di questa uscita che aveva tutto il gusto di una esplorazione. In un posto davvero bellissimo.
Link utili:
http://www.speleotoscana.it/scheda-catastale/?id=311
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